In giro per mostre: Landriana e Floracult
Aprile dolce dormire… noooooooooo Aprile si va per mostre florovivaistiche
!
Come farmi mancare la visita a due mostre di Roma “Floracult” e ” Primavera alla Landriana”. Con la scusa di portare i volantini di Al di là del giardino agli espositori ho colto l’occasione per farmi una bella passeggiata e vedere come e se erano cambiate queste mostre .
Primavera alla Landriana ad Ardea sono anni che la seguo, praticamente da quando ho iniziato a organizzare mostre florovivaistiche mentre Floracult a Casal dei Pini, essendo più giovane, la visito da appena nata.
Iniziamo con ordine, data la maggiore lontananza la prima parte della giornata la dedico alla Landriana,
per chi non lo sapesse questa mostra si articola su tre giardini , uno quello principale con i maggiori nomi del florovivaismo, uno con tutti spazi espositivi legati all’arredamento e un altro giardino il terzo (quello prima dell’ingresso al giardino di Russel Page) che definirei un misto con picchi di espositori buoni e alcuni che preferirei neanche commentare.
Ho sempre prediletto l’edizione autunnale, più sobria, pacata e contenuta, ma dopo anni in cui quella primaverile era decaduta nel bazar e caos più totale finalmente ho ritrovato una buona selezione di vivaisti (poche piante olandesi … FACCIAMO a CAPIRCI), e tranne la frutta secca le spezie e qualche altro espositore che vedrei bene di certo non ad una mostra di questo calibro nel complesso un livello che tende a risalire. e devo dire FINALMENTE .
Il vantaggio di visitare queste mostre il primo giorno ti permette di arrivare quando è tutto calmo, poca confusione di massa, le piante tutte ben disposte … bello.
Immancabile Hortus Hesperidis (agrumi)che mi ha accolto con una fetta di limone, rito imperdibile per ogni mostra. Un profumo di Sicilia che mi pervade, la meraviglia delle stand di Giuseppe è che le sue piante sono non sono tutte uguali, presentano delle imperfezioni che si trovano naturalmente; per la prima volta ho assaggiato il limone rosso, non lo avevo mai visto molto bello come varietà, ovviamente rosso, appena aperto un profumo di limone che arriva diretto alle narici …
all’assaggio ovviamente con la buccia un aspro che sconvolge le papille gustative: un’esperienza.
Proseguo poco avanti trovo Enrico del Peccato Vegetale (erbacee perenni e pelargoni) un abbraccio un sorriso e ci si ritrova, il suo stand è sempre assaltato da miriadi di persone e come dare torto!!
Colorato, ben tenuto, ogni volta diverso e soprattutto il grandissimo valore aggiunto della conoscenza del prodotto. Tralascerei l’angolo DARK , ma questo l’ho detto anche a Enrico… a me non piace – diteglielo anche voi 😉 – su questo ci facciamo sempre delle grandi risate.
Proseguo la mia passeggiata le camelie , le rose di Stefano Magi, frutti antichi, bulbi, acquatiche e succulente, il primo giardino mi piace molto, ritrovo anche gli amici Franco e Piera dei Vivai Veimaro, le loro rose i loro piccoli frutti sono sempre un grande richiamo per me, anche se non ho lo spazio dove metterli, ma la piantina di fragole non me la sono fatta scappare.
Il secondo giardino ospita due grandi donne Carla ( Carmilia -cappelli e arredo in ferro per giardini) e Donatella (filati e tessuti a mano) entrambe saranno presenti ad Al di là del giardino, ho grande difficoltà a descrivervi la potenza di queste donne, sono brave, conoscono il loro lavoro e i loro prodotti sono di grande qualità e nascondono dietro tanta passione e conoscenza del lavoro. Fermatevi a parlare con loro.
Non voglio fare la polemica, ma alcune considerazioni mi nascono spontanee, come si fa a mettere frutta secca e spezie, mi dispiace ma non sono d’accordo con questa scelta, come non capisco lo stand del miele.. o peggio ancora lo stand di piante grasse con le piante incassettate !!
Sia chiaro non ce l’ho con questa categoria di espositori, dico solo che il loro contesto sono mostre a loro dedicate! Nel complesso ho trovato la Landriana, migliorata rispetto agli scorsi anni dove avevo visto cose che è meglio dimenticare.
Saluto la Landriana degustando un cumquat dolcissimo regalatomi da Giuseppe.
Un’ora di macchina e arrivo a Floracult.
Una mostra per metà bellissima per metà così così, tralasciando alcune note professionali di gentilezza del personale, magari sono arrivata io in un momento sbagliato, il primo impatto (entrando e andando dritti) è stupendo, l’architettura e il lavoro di recupero sono bellissimi a destra la libreria e l’angolo per le conferenze a seguire il bar e l’angolo arredato da Ethimo . -ahhh se avessi un giardino-
Floricoltura Billo, una garanzia per gli occhi e la qualità , come sempre una nota di colore piacevolissima, saluto Marzia de il fiore all’occhiello e chiedo consiglio per il mio Geranio Maderenseu
che trovo fiorito anche lì, stupendo, parlare con lei equivale a leggere un libro e si imparano sempre cose nuove sulla botanica e la natura dei pelargoni. Finalmente conosco personalmente Eugenia de il Vivaio Salto del Prete e vedo in lei la stessa passione per le sue piante che mi era passata da lunghe telefonate insieme.
Proseguo e con piacere ritrovo le varietà di aromatiche presentate da Alessandro e lo splendido stand di Stefania, papaveri e colori a non finire, tutti giovani, tutti appassionati e tutti in continua ricerca e conoscenza. Credo nei giovani, nella mia generazione e nella continuo migliorarsi.
La mia passeggiata prosegue tra gli spazi di Floracult, si nota che alcuni espositori si sono dovuti sdoppiare tra le due mostre e si notano alcune piante di certo non prodotte dall’espositore ma comprate chissà dove … e su questo io mi arrabbio tanto!! Sono anni che mi batto nel mio piccolo, piccolissimo spazio, per promuovere il produttore, per spingere la qualità della pianta e il valore aggiunto della conoscenza tutto il sacrificio e il lavoro fatto poi mi vedo in una mostra deputata tra le più grandi queste cadute di stile, NO!
Andate a vedere lo stand di piante grasse e succulente del Pungivendolo
vi renderete conto di cosa vuol dire conoscere le piante, le varietà e la storia della piante che state acquistando ! Nel complesso la prima parte di Floracult mi è piaciuta moltissimo molto ben tenuta e curata , la seconda parte un po meno, e fidatevi che in molti lì l’hanno pensata come me.
Concludo dicendo che entrambe le mostre sono belle, una con la sua storia ventennale e l’altra con 7 anni di esperienza, hanno delle location molto interessanti e diverse, purtroppo non ritrovo in nessuna quell’atmosfera pacata e rilassata che ho trovato a Giardini D’Autore.
Nel mia piccola esperienza decennale, vorrei che gli organizzatori appoggiassero di più la professionalità di alcuni espositori/produttori promuovendo la qualità della conoscenza e il valore aggiunto che si deve dare ad ogni pianta acquistata e venduta. Accetto che si possa avere uno spazio non totalmente di produzione, ma i garden, coloro che svendono 3 al prezzo di due, i battitori, le chincaglierie o quelli che non ci azzeccano niente con il floroviviaismo o il giardinaggio, devono stare in altri eventi studiati per loro. Promuoviamo la qualità e diamo valore ad ogni singolo sforzo che questi vivaisti spendono nelle loro sedi altrimenti le mostre non avranno differenza alcuna dal supermercato più fornito.