Cos’è l’equinozio di Primavera? miti , leggende e storie…
E’ primavera svegliatevi bambine… alle cascine messer aprile fa il rubacuor.
Cos’è l’equinozio di primavera?
La parola equinozio ha origini latine e significa notte uguale a giorno. Infatti la durata delle ore di luce è uguale alla durata delle ora di buio. DI fatto l’equinozio di primavera traccia l’inizio della stagione primaverile, il 21 marzo come data fu deciso dal Concilio di Nicea, attualmente si considera la data non è più “fissa” perché si tiene conto dell’equinozio astronomico infatti cade solitamente tra 19 e il 21 marzo.
Ma sappiatelo per me la primavera inizierà sempre il 21 marzo! ECCO! 🙂
Più che dire cos’è l’equinozio di primavera, scopriamo le sue antiche origini e i suoi festeggiamenti.
Quanto è bella la primavera! La natura che si risveglia, i campi si ricoprono di margherite, i prunus sono nuvole rosa e bianche e anche mandorli ci regalano i loro fiori. E’ tutto rinascita, luce vita…nuove foglie, nuovi colori e tanta energia che ci viene da madre natura.
La primavera è l’inizio della metà luminosa dell’anno, le ore di luce superano le ore di buio. Stagione di rinascita che già in antiche culture veniva associata a nuovi inizi, fertilità, resurrezione …
La storia ci racconta tanti miti e leggende del mondo green che ruotano intorno alla primavera.
Partiamo dalla più conosciuta Flora che era la dea romana della fioritura, dei cereali, delle piante utili per l’uomo e che con il tempo divenne la dea ufficiale della primavera.
Flora da (flos, floris – fiore) .
Nella mitologia greca la sua corrispondente è Clori ( Cloride ) una ninfa e dea della della primavera e dei fiori.
Ovidio ci racconta la trasformazione da ninfa a dea dei fiori
In bella giornata di primavera, mentre la ninfa passeggiava Zefiro la vide e se ne innamorò. Risolve la cose come succede spesso nei racconti mitologici ovvero la rapisce e se la sposa. Come regalo di nozze le concede di regnare sui fiori.
In dono le concede il potere di far fiorire ogni cosa che tocca, trasformandola in “Madre dei fiori” (Fasti V, 183).
Nelle testimonianze pittorica troviamo Flora ritratta solitamente con una ghirlanda di fiori come siamo soliti rimandare al famoso quadro di Botticelli “La Primavera”.
Alla dea è legata l’immagine della floridezza, nonché delle gioie della vita e della dolce attesa delle donne.
Il mito in sostanza ci racconta la trasformazione della ninfa Clori nella dea Flora.
Nell’antica Roma il culto di Flora era curato dal sacerdote preposto il flamine floreale . Le feste dedicate a flora i Ludi Floreales (i floralia) si svolgevano dal 28 aprile al 3 maggio .
I primi festeggiamenti dedicati alla primavera risalgono ancora più indietro nel tempo, circa 4700 anni fa in Egitto. Nel periodo dei faraoni era una festività legata a riti per la fertilità e all’agricoltura, dove il popolo si riversava per le vie delle città egiziane per respirare l’aria primaverile fonte di nuove energie. ( giorno di Sham el Nessem)
Con il passare del tempo queste ricorrenze passeranno il testimone ai culti pagani e poi Cristiani (periodo Pasquale).
Nel corollario dei miti e leggende del mondo green non manca quasi mai una versione o un legame con i celti. Il calendario dei celti era infatti suddiviso in periodi legati all’astronomia e al succedersi delle stagioni per tutte le motivazioni legate ai lavori nei campi, all’agricoltura e le attività di sopravvivenza come caccia e pesca. I vari periodi venivano cadenzati da riti propiziatori di cui guardando bene abbiamo ancora piccoli e grandi strascichi moderni .(Esempio per il solstizio)
La ricorrenza legata all’equinozio di primavera e quindi al ritorno della luce (dopo il solstizio d’inverno) era Alban Eiler su questa ricorrenza si fondano le feste legate ad Ostara, dea nordica, della primavera, della luce (alba) e dell’amore
La festa di Ostara celebra la rinascita della natura e della vita. Si usava (anche se ho visto anche testimonianze moderne) accendere un cero che stava a simboleggiare la fiamma dell’esistenza e della vita e che veniva spento il giorno dopo l’equinozio.
Arriviamo dunque a quello che più ci suona familiare legato alla primavera. Infatti questi festeggiamenti li possiamo rileggere in ambito cristiano con tutte le celebrazioni legate alla Santa Pasqua, dove il focus è il ritorno alla vita.
In sostanza per rispondere alla domanda iniziale di cos’è l’equinozio di primavera, semplicemente mi sento di dire che è sicuramente l’inizio di una nuova stagione, ma che come sempre si porta dietro tanti simboli e significati.
Insomma se ci sentiamo carichi di energie, vita e nuovo vigore quando arriva la primavera non dobbiamo stupirci. E come non posso condividere che la primavera sia un momento da festeggiare, ma soprattutto osservare per la grande vita che ci sboccia intorno!
Buona Primavera a te che leggi, stupisciti di ogni piccolo germoglio che nasce e di ogni fioritura che avrai la fortuna di incontrare in questo momento magico.
Equinozio di primavera: tradizioni e leggende sul primo giorno della “stagione della rinascita” Orsomarso Blues “stagione della rinascita”. I due equinozi, uniti ai solstizi, scandiscono i ritmi della Natura, dividendo l’anno solare in quattro parti uguali; sono le pause e i passi di una danza cosmica di cui tutti facciamo parte. L’Equinozio di primavera e legato in tutto il mondo a miti che carpiscono la nostra fantasia, sino al punto di travolgerci con la loro magia.